Contratto di leasing

Negli ultimi anni il contratto di leasing è stata la principale forma di finanziamento per le imprese ed è diventato uno strumento sempre più richiesto anche dai  professionisti.

Le origini di questo contratto affondano nel sistema anglosassone di Common Law: “to lease” significa prendere in prestito.

Con il contratto di leasing, infatti, una parte (concedente) da all’altra (utilizzatore) il diritto di utilizzare un determinato bene, a fronte del pagamento di un canone mensile.  Alla scadenza del contratto, l’utilizzatore potrà decidere di acquistare il bene, di restituirlo o di prenderne uno nuovo.

Il leasing ha ad oggetto svariati beni: dai beni mobili ai beni immobili, dagli autoveicoli alle imbarcazioni, dagli arredi per gli uffici ai macchinari industriali.

In questo approfondimento vedremo quali sono gli aspetti più rilevanti che lo rendono così popolare.

1) Tipologie

Esistono due tipologie di leasing: il leasing operativo ed il leasing finanziario.

Vediamo in cosa si distinguono.

  • Leasing operativo

È la forma più tradizionale di leasing, spesso utilizzata per le auto aziendali ed i beni soggetti a deterioramento nel tempo.

Nel leasing operativo è il produttore del bene (es. casa automobilistica) a concedere in locazione il bene direttamente all’utilizzatore.

Le parti del contratto sono due: fornitore ed utilizzatore, non esiste un intermediario.

Spesso di parla anche di contratto di noleggio o di “renting”.

  • Leasing finanziario

Il leasing finanziamento, invece, è la forma più diffusa e nota di leasing.

Le parti del contratto sono tre: il fornitore, l’utilizzatore e l’intermediario.

La banca/società finanziaria si pone come intermediario tra il fornitore e l’utilizzatore: acquista il bene dal fornitore e lo concede in leasing all’utilizzatore, a fronte del pagamento di canoni mensili.

È bene ricordare che il contratto di leasing non può essere proposto da chiunque. La legge richiede che venga concesso solo dalle Banche e dalle Finanziarie autorizzate.

2) Fasi del contratto

Il contratto di leasing si perfeziona in tre fasi: l’istruttoria, il finanziamento ed il patto di riscatto.

  • Nella fase istruttoria, il professionista o l’azienda forniscono tutta la documentazione richiesta dalla società finanziaria o dalla banca.                    Questa fase è molto rapida.

  • Segue la fase della concessione del finanziamento e l’invio del contratto. In realtà, spesso viene fornito non il classico contratto, ma un modulo standard con caselle da compilare e spazi da riempire. Prima di firmare, è bene prendere visione anche della documentazione allegata che spesso contiene informazioni ed elementi non inseriti nel modulo (es. documento di sintesicondizioni generali – condizioni particolari etc..)

  • L’ultima fase è quella del patto di riscatto. Il contratto non si estingue alla sua naturale scadenza, ma con il riscatto l’utilizzatore può decidere di acquistare il bene versando la rata finale. Il patto di riscatto non è obbligatorio. L‘utilizzatore potrà decidere, alla scadenza, se diventare proprietario o meno. Nel caso in cui decidesse di rinunciare all’acquisto verranno restituiti i canoni  corrisposti ed imputabili al prezzo di vendita.

3) Modalità di pagamento

Un elemento particolarmente importante è la modalità di pagamento, che si caratterizza per la flessibilità: è decisa sulla base delle esigenze del professionista o dell’azienda.

Le principali forme di pagamento sono tre:

  • canoni periodici: è la forma più diffusa. Prevede un pagamento fisso con scadenza mensile/bimestrale/trimestrale;

  • canone anticipato o maxi canone: prevede una prima maxi rata (fino al 25% del costo del bene) e successive rate mensili più basse;

  • patto di riscatto o opzione di acquisto: rata finale corrisposta per diventare proprietario del bene. 

4) Scadenza

Come anticipato, al termine del contratto, l’utilizzatore ha tre possibilità:

  • restituire il bene;

  • prorogare il contratto di leasing;

  • acquistare il bene con il patto di riscatto.

Il professionista o l’azienda sono libere di decidere. Questo elemento è uno dei motivi legati alla crescente richiesta di contratti di leasing.

5) Vantaggi

Vediamo quali sono i principali vantaggi del contratto di leasing:

  • è un contratto flessibile che si adatta alle esigenze dell’utilizzatore (es. modalità di pagamento, patto di riscatto);

  • la durata del contratto è decisa in base alle necessità dell’utilizzatore del bene;

  • il bene viene utilizzato sin da subito, senza costi gravosi;

  • con l’opzione di riscatto l’utilizzatore diventa proprietario del bene;

  • sono previsti sgravi fiscali ed agevolazioni per le aziende e per i professionisti con partita IVA;

6) Svantaggi

Per avere un quadro completo, non possiamo però trascurare anche i contro di questo contratto:

  • il bene rimane nella proprietà della finanziaria/banca, fino al riscatto;

  • alcune società di leasing chiedono delle spese aggiuntive per la fase di istruttoria, per valutare la solvibilità dell’utilizzatore;

  • può essere previsto il divieto di utilizzo del bene a soggetti terzi. Questa clausola è spesso inserita nei contratti di leasing che hanno ad oggetto autoveicoli;

  • le spese di manutenzione non sono comprese nel contratto: sono un costo extra;

  • sono previste delle coperture assicurative obbligatorie più costose (es. polizza kasko).

 

In conclusione, alla luce degli elementi analizzati, il contratto di leasing  si conferma  come uno strumento molto utile per professionisti ed imprese, flessibile e che ben si adatta alle esigenze mutevoli della loro attività lavorativa. 

                                                                                                    Avv. Rosamaria Interdonato

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